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Le isole Lofoten da Sud a Nord

Le isole Lofoten da Sud a Nord

Arrivando in traghetto da Bodo si percepisce subito la peculiarità di questo arcipelago: picchi in un susseguirsi infinito di punte aguzze che si perdono nelle nebbie del mare, senza soluzione di continuità tra l’una e l’altra. Sembra un posto surreale, con le strade che rimbalzano sugli isolotti un viadotto dopo l’altro, le distese di stoccafisso sugli scogli, le casine in legno rosse o gialle che sembrano disegnate da un illustratore di fiabe. Non c’è posto che non lasci incantati, quindi percorretele da Sud a Nord e assorbitene l’essenza. Il nostro percorso si snoda di isola in isola, da Å i Lofoten ad Andenes.

MOSKENESØYA E IL PROFONDO SUD

Si approda a Moskenesøya, e per iniziare ad esplorare le Lofoten dal profondo Sud, imboccate la E10, che le attraversa in tutta la loro estensione, e arrivate all’ultimo avamposto, forse il villaggio più rinomato delle Lofoten, non fosse altro che per il bizzarro, sintetico nome: Å.

Si legge “o” ed è davvero il posto più conosciuto dai turisti che si recano nelle bellissime isole del nord. Noi non lo abbiamo trovato il posto più bello dell’arcipelago, al contrario dell’opinione comune, ma vale comunque la pena spingersi fino alla punta meridionale per curiosare tra i rorbuer (case dei pescatori) che fluttuano sulle acque.

Questo minuscolo porto in disuso, soffre della presenza delle infrastrutture inutilizzate che oggi arrugginiscono al sole, dopo essere state utilizzate per secoli per la pesca e l’essiccazione dei merluzzi. Inoltre, la sua fama tra i visitatori, fa si che sia stato attrezzato un grande parcheggio all’ingresso del villaggio, che purtroppo risulta in primo piano in ogni punto panoramico che lo circonda.

Il posto rimane comunque abbastanza tranquillo e pittoresco, e con pochi passi si visita completamente. Ospita un museo dello Stoccafisso per gli amanti del genere. Fermatevi però nella panetteria del posto per assicurarvi una kanelsnurre da leccarsi i baffi, e andate a gustarla nel punto panoramico da cui si accede appena dopo il parcheggio, sulla destra, da cui si vede il villaggio, la punta meridionale dell’isola e le montagne che circondano Å.

Tornando verso Moskenes avrete la tentazione di fermarvi ad ogni capanno colorato che si staglia con le palafitte sulle acque. Ma aspettate di raggiungere Reine, per avere davvero centinaia di migliori opportunità. Qui i punti di vista sono molti, e la baia dà il meglio di sè al tramonto, quando il cielo si tinge di mille sfumature rosa che si riflettono nelle acque tra le casine rosse. La strada fino ad Hamnøy è un susseguirsi di curve tra le isolette e i rorbuer.

A Reine cogliete l’opportunità di salire fino al punto panoramico sul Reinebringen (l’escursione è descritta in questo ARTICOLO) e magari di cenare in uno dei ristoranti tradizionali del villaggio, un piacere per gli occhi oltre che per la gola, con i loro interni con arredo storico che riscalderanno anche le giornate più fredde. La nostra scelta: Gammelbua.

La strada che si sposta sulla successiva isola dovrete percorrerla per un tratto magnifico tra verdeggianti isolotti con picchi molto alti che si alternano sulle acque, fino a raggiungere l’ultima meta sull’isola di Moskenesøya, che non è raggiungibile altrimenti: il villaggio di Fredvang. Da qui parte l’escursione per il Ryten e per la spiaggia di Kvalvika. (LINK)

FLAKSTADØYA

Riprendiamo l’amata E10 sulla seconda isola che si incontra arrivando da Sud, Flakstadøya. Spiagge meravigliose, bianche come neve, come la bellissima Rambergstranda, e villaggi incantati che sbucano da fiordi di colori favolosi, le cui acque arrivano a lambire lunghe bassissime baie punteggiate di scogli in granito. Sulla sponda a Sud raggiungete Nusfjord, che oltre a un porto davvero ben tenuto, tra rorbuer colorati, reti da pesca appese, stoccafissi che ornano i cornicioni delle case e qualche gabbiano che nidifica sulle finestre, troverete anche ottimo cibo. Spero che possiate arrivare al mattino, in orario per una brioche alla cannella appena sfornata dalla panetteria Hansines Bakeri, oppure per un pranzo sotto il sole che bacia il fiordo, all’aperto sul molo, nel ristorante Karoline, che vi servirà un piatto di gamberetti al vapore con pane caldo e burro buoni da svenire.

VESTVÅGØY

Dalla piccola Flakstadøya alla grande Vestvågøy, per salire sul Mannen e ammirare la bellissima Hauklandstranda. (LINK) Non perdetevi poi la piccola passeggiata segreta che abbiamo scovato a Rambergvika, meglio se al tramonto, con il sole di mezzanotte che esalta le mille piccole isole sul mare. (LINK)

AUSTVÅGSØYA

Un altro bellissimo trekking sarà il cuore della vostra visita ad Austvågsøya, quello che raggiunge il Fløya Trail Head, con una visuale privilegiata sul porto di Svolvær.

ANDØYA

La nostra ultima parte del viaggio, prima di imbarcarci per lasciare le Lofoten e raggiungere Tromso, è stata dedicata a raggiungere il porto di Andenes, sulla punta più estrema dell’isola di Andøya, per effettuare un’escursione per avvistare le balene. Purtroppo dopo un’attesa di ore per la partenza ritardata a causa della nebbia e del mare mosso, l’escursione è stata completamente cancellata. Con grandissimo rammarico siamo tornati sulla terra ferma. Ma se siete più fortunati di noi raccomandiamo di fare questa bellissima esperienza, prenotando con largo anticipo.


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