Portogallo On the Road
24 GIUGNO - 11 LUGLIO 2017
GIORNO 1-2
Zurigo - Bilbao - Burgos
Ancora un viaggio in auto, alla scoperta dell'estremità occidentale della Penisola Iberica. Come durante il viaggio in Spagna, attraversiamo la Francia di notte, per evitare il traffico e arrivare prima possibile alla prima tappa del viaggio.
Arriviamo nei Paesi Baschi di prima mattina, a Bilbao. Sotto la pioggia facciamo una passeggiata nelle vie del centro fino al Museo Guggenheim: la città è abbastanza anonima, soprattutto se confrontata con le altre meravigliose cittadine che abbiamo visitato in Spagna, ma fa da cornice al particolarissimo museo, a cui sta di guardia Puppy, un gigantesco cane fatto di peonie. Visitiamo il museo di arte contemporanea, e passeggiamo sul lungo fiume, tra le sculture e le installazioni artistiche all'aria aperta.
Riprendiamo il viaggio per recarci in una cittadina di vecchia conoscenza, dove nel precedente viaggio in Spagna avevamo fatto una fugace sosta per la cena e che ci aveva profondamente colpiti. Riusciamo a perderci con la macchina nella città alta, attorno all’isola pedonale del centro, inaccessibile, ma finalmente raggiungiamo il nostro hotel, proprio nel cuore della cittadina, di fronte alla gigantesca cattedrale che troneggia nella piazza principale.
HOTEL: Meson del Cid
Facciamo due passi esplorando i dintorni, finiamo in una locanda che serve tapas strapiena di gente e abbiamo fortuna a trovare un tavolo insieme ad un’altra coppia, in mezzo a una folla di persone in piedi. Prendiamo quello che ci aveva attirati ad entrare nel locale, e cioè una tostada enorme con prosciutto crudo. Super soddisfatti della cena, solo il tempo di girare l’angolo e siamo di nuovo in hotel.
CENA: Cerveceria Morito
GIORNO 3
Burgos - Salamanca - Piodao
Presto al mattino ci alziamo e andiamo a visitare la città finalmente illuminata. Dopo una colazione in uno sfizioso posticino proprio di fronte all’onnipresente cattedrale, con tortillas e tostadas, riprendiamo la strada verso la prossima meta.
COLAZIONE: Viva la Pepa
Oggi visitiamo Salamanca. Già al primo sguardo si capisce che questa cittadina è un vero gioiello, ancor più di tante altre città spagnole che già lo scorso anno ci avevano stupiti. Ogni edificio è una festa di decori moreschi, rilievi, finestre traforate. Passeggiamo per il centro, toccando tutti i siti di maggior interesse architettonico, tra università, chiese, e mordendo qua e là un panino con Jamon Iberico. Non serve molto per visitare tutto il centro, ma valeva decisamente la pena osservare tutti i meravigliosi monumenti ed edifici di questo posto.
Di nuovo sulla strada, facciamo una breve sosta con deviazione a La Alberca, un paesello disperso tra le prime montagne, con case a graticcio in pietra e prosciutti penzolanti nei garage. Solo il tempo di sgranchire le gambe, e maciniamo altri chilometri in vista della nostra sosta notturna, oltre il confine, in Portogallo. Si tratta di un paesino sperduto tra le montagne centrali del Portogallo, al quale arriviamo dopo svariate deviazioni a causa di una strada chiusa che, in mezzo a valli profonde e a montagne imponenti, ci costringe a fare un percorso diverso e molto più lungo.
Arriviamo vicini al tramonto a Piodao, un minuscolo borgo montano, con delle casine in pietra arroccate l’una accanto all’altra come in un presepe. Lasciamo in fretta le nostre valigie nella casa che ci ospiterà per andare, prima che chiuda, alle 21, nell’unica trattoria del villaggio. Fortunatamente l’assenza di concorrenza non ha influito sulla qualità del cibo, che è stato ottimo, soprattutto lo stufato di pecora.
Non c’è molto da fare in questo angolo di Portogallo in cui oltre a pochi abitanti e qualche lampione arancione che illumina i vicoli deserti, c'è se non qualche sparuto vecchietto al bar all’ingresso dell’agglomerato. Facciamo quattro passi notturni sulla strada che arriva al villaggio, qualche foto al borgo illuminato, e poi andiamo a dormire.
HOTEL: Casa da Padaria | CENA: O Fontiñha
GIORNO 4
Piodao - Lagos
Al risveglio ci accoglie una colazione gustosissima, nel salotto della casa nella quale alloggiamo, con marmellate fatte in casa, dolci, ricotta fresca, frutta, pane e altre prelibatezze. Approfittiamo di questa meraviglia e poi facciamo una passeggiata nel paesino per fare qualche foto anche alla luce del sole.
Abbiamo in programma di raggiungere l’Algarve per il pernottamento e quindi di buona lena ci rimettiamo su strada e proseguiamo il viaggio. Facciamo una breve sosta a Coimbra, dove incuriositi ci trasciniamo su per i ripidi vicoli fino all’università in cima al promontorio sul quale sorge la città, che si rivela però una totale delusione: la cittadina è molto sporca e degradata, la zona universitaria una distesa di edifici fascisti di scarso pregio, e il centro un'unica arteria commerciale molto turistica.
Pranzo veloce con qualche tapas e facciamo un’altra sosta pomeridiana a Evora, una graziosa cittadina bianca e ocra, con il centro storico cinto da mura, piacevole da visitare anche se si tratta di uno dei posti più caldi del Portogallo, e ce ne rendiamo immediatamente conto.
PRANZO: Tapas nas Costas
Tante ore di strada dopo arriviamo in Algarve, a Lagos, dove ci attende il nostro alloggio Airbnb, totalmente deludente e differente dalla descrizione online, dove condividiamo una stanzetta doppia minuscola, e il bagno con altre tre coppie.
GIORNO 5
Lagos
Sveglia prima dell’alba oggi, per raggiungere la scogliera nella zona di Praia Dona Ana, e facciamo quattro passi e un po’ di foto a queste maestose falesie color ruggine. Ci togliamo le scarpe e passeggiamo in una grande spiaggia, il cui bagnasciuga è invaso da conchiglie a pettine e ci spostiamo per andare a cercare qualche altra scogliera da fotografare, stavolta con spiaggia per trascorrere la giornata al mare.
Approdiamo alla Praia da Marinha, dove scendiamo fino ai piedi delle Falesie e trascorriamo la nostra giornata al sole, più che al mare, visto che l’acqua è gelida e le onde davvero poco invitanti per poter fare un bagno. Riusciamo solo a fare una rapida immersione per rinfrescarci, e usciamo a gambe levate dall’acqua ghiacciata. Verso fine pomeriggio, torniamo a casa, ci rinfreschiamo e andiamo a fare una passeggiata in centro a Lagos. Giriamo tutto il paese per cercare un posto consigliato dove mangiare, ma invano visto che sembra tutto pieno già alle 6 del pomeriggio.
Decidiamo quindi di rinunciare e recarci in macchina al faro di Ponta da Piedade per vedere il tramonto: niente di speciale in fondo, ma sembra un bel posto per qualche foto all'alba; così programmiamo di tornare la mattina seguente e rientriamo a Lagos per la cena nell'unica trattoria che ci offre un posto sul lungomare. La cena è molto buona, in un capannone enorme e altissimo pieno di tavoli.
CENA: Adega da Marina
GIORNO 6
Lagos - Lisbona
Di nuovo ci svegliamo prima dell’alba e scappiamo dalla nostra strettissima camera. Andiamo così al Farol di Ponta da Piedade come programmato. Troviamo un altro fotografo che al buio cattura le onde del mare da un piccolo molo in fondo a una lunga scalinata intagliata nella scogliera. Ci facciamo posto e aspettiamo che i raggi del sole inizino ad illuminare la scogliera e le grandi onde che si infrangono contro i faraglioni. Torniamo nella spiaggia del giorno precedente, prima che arrivi gente, per fare qualche foto, e poi rilassarci di nuovo al sole. A metà giornata, ci spostiamo verso un’altra spiaggia, la Praia da Falesia, dove di falesie non c’è neanche l’ombra, ma passiamo qualche oretta al sole in una distesa di sabbia immensa e ventosa.
Verso le 16 si riparte, alla volta di Lisbona, dove passeremo i prossimi 3 giorni. Arriviamo a sera nella nostra sistemazione Airbnb, abbastanza accogliente e comoda anche se non troppo centrale. Decidiamo di uscire per fare due passi nella città di notte, che si rivela davvero strana. Al centro del nucleo urbano c’è la città vecchia, arroccata su un’alta collina. Dalle mappe non si riesce a cogliere l’altitudine, e così saliamo e scendiamo ripide scalinate, stradine e vicoli, aggrovigliati attorno a dislivelli che non si possono attraversare se non seguendo percorsi molto contorti.
Giungiamo comunque alla nostra meta, un ristorante di crostacei che si rivela una preziosa scoperta. Dobbiamo prendere un biglietto e attendere una lunghissima coda, ma la cena vale l’attesa. Mangiamo in uno strettissimo localino al piano di sopra di questa trattoria caotica. Ordiniamo gamberi all’aglio, vongole in guazzetto, gamberoni tigre alla piastra.
CENA: Cervejaria Ramiro
GIORNO 7
Lisbona
Oggi ci dedichiamo all’esplorazione di Alfama, il quartiere collinare storico di Lisbona, dove la sera prima ci eravamo persi tra i dislivelli dei vicoli. Girovaghiamo osservando monumenti e case rivestite di maioliche. Tutto è potenzialmente molto pittoresco, ma la città è tanto degradata che anche gli edifici più belli sono cadenti e mal tenuti. Cerchiamo di fotografare qua e là qualche bello scorcio del caratteristico tram giallo che attraversa i vicoli sferragliando.
Per un pranzo tardo, raggiungiamo il Time Out Market, dove prendiamo un hamburger di Salmone con pane nero e delle patatine, molto gustoso. La giornata si conclude con qualche capatina tra i negozi del centro. Per la cena torniamo al Time Out Market, dove ci sono numerosi chioschi di street food e cibo più elaborato, che offrono un'ampia selezione tra cui scegliere.
GIORNO 8
Lisbona
Oggi ci dedichiamo all’esplorazione di Belem, il quartiere periferico di Lisbona, dove si trova la Torre de Belem e il Mosteiro dos Jeronimos. Il quartiere è abbastanza insignificante, per non dire mal concepito vista la strada a scorrimento veloce che lo taglia e separa anche i monumenti, costringendo a passeggiare accanto alle auto che la percorrono a grande velocità. Andiamo a piedi fino alla Torre de Belem, passando davanti al monumento degli esploratori. Al pomeriggio, visitiamo il Monastero, bellissimo e molto grande all’interno.
Prima di tornare in centro, ci tuffiamo nella folla del famosissimo forno Pastel de Belem, dove si mangerebbero le migliori Pastel de Nata di Lisbona: ed effettivamente non ci lasciano affatto delusi.
Spendiamo il resto del pomeriggio nel quartiere dell’Oceanario, un enorme edificio di discutibile bellezza, ma il resto del quartiere è molto piacevole. È stato costruito durante l’Expo del ‘98 ed è un bellissimo mix di architetture famose decisamente riconoscibili, a partire dalla stazione di Calatrava, per passare al padiglione di Niemeyer, e ad altri edifici contemporanei singolari.
All’ora di cena torniamo verso il centro e ci infiliamo in un ristorante del Bairro Alto che sembrava accattivante: la cena è buona ma non eccezionale. Dopo una passeggiata notturna, rientriamo a casa e prepariamo le valigie, in previsione dello spostamento del giorno successivo.
CENA: Carmo
GIORNO 9
Lisbona - Sintra - Obidos
Oggi prendiamo la macchina e ci rechiamo a Sintra. Visitiamo questo bizzarro pastiche architettonico degli stili più disparati, con castelli, torri merlate, cupole bizantine, stucchi colorati e maioliche, con gargouilles e conchiglie posticce sulle pareti. Pranziamo con delle ottime quiches in un piccolo bistrot nel cuore del paesino di Sintra e poi ripartiamo alla volta di Cabo da Roca.
PRANZO: Cafe Saudade
Arriviamo a Cabo da Roca, il punto piú occidentale d’Europa, e dopo esserci congelati per bene, viste le raffiche di vento sulla scogliera, ci rimettiamo in marcia verso la nostra prossima tappa. Arriviamo a Obidos a fine giornata, e dopo aver girato quattro o cinque volte nell’unica e strettissima strada a senso unico del centro fuori le mura per cercare il nostro alloggio, Casa Picva, lo troviamo nascosto da un enorme glicine pendente: si tratta di una tenuta familiare nobiliare, dove ci accoglie il vezzoso padrone di casa elegantemente vestito.
Ci sistemiamo rapidamente e andiamo a cena con solerzia, visto che qui in Portogallo sembrano mangiare tutti molto presto. Troviamo una locanda aperta fuori dal centro, vicino a una chiesa abbandonata e ci godiamo la nostra cena di pesce. Tornati a casa, facciamo una passeggiata per il centro per qualche foto notturna. La cittadina è bellissima, un nugolo di casine bianche bordate di blu e ocra, raccolto tra le mura medievali intatte.
CENA: Señor da Pedra | HOTEL: Casa Picva
GIORNO 10
Obidos - Porto
Questa mattina facciamo colazione con il nostro padrone di casa che chiacchiera e ci fa numerose domande. Facciamo quattro passi tra le stradine del paese illuminate e bagnate dalla pioggia. Rinunciamo a fare qualche bella foto non appena le strade si affollano di comitive con ombrellino che fanno tappa a Obidos prima di recarsi nella vicina Lourdes.
Decidiamo quindi di ripartire. Sulla strada ci fermiamo a visitare il monastero di Batalha, particolare perché ha una parte incompleta, senza tetto, rimasta in piedi a subire i segni del tempo. Un’altra breve sosta ad Aveiro, per fare una passeggiata nel centro con i canali e le gondole, prima di arrivare a Porto. Arrivati nel nostro bellissimo appartamento Airbnb, super moderno e chic, non troppo lontano dal centro a piedi, ci sistemiamo e usciamo per fare una passeggiata in centro prima che faccia buio e cenare.
Al contrario di Lisbona, questa città si rivela molto più ordinata e carina, o comunque fascinosa nella sua decadenza. Arriviamo al fiume, dove ci sorprende un enorme ponte in ferro stile Tour Eiffel, e un quartiere portuale degno di un film di pirati. Ci addentriamo per le viuzze strette e in salita di questa Tortuga del Portogallo, tra urla e fischi a causa della partita su schermo gigante trasmessa in una piazza del quartiere. Ci facciamo largo tra la folla e attraversiamo il ponte, nella zona inferiore, dove passano pedoni e auto, per recarci dal lato opposto del fiume e osservare la città da un’altra prospettiva.
Saliamo all’ultimo piano dell’Espacio Porto Cruz, dove si può degustare il vino Porto e aspettiamo qui che faccia buio e che la città si illumini, sorseggiandone un bicchiere. Ceniamo in una piccola vineria del centro.
CENA: Taberna do Largo
GIORNO 10
Porto - Zamora
Ci incamminiamo a piedi verso una zona più periferica della città per andare a visitare la Casa da Musica. Facciamo un pit stop per la colazione in un mercato coperto. Dopo quattro passi attorno all’edificio, torniamo verso il centro, e ancora sul fiume, passando questa volta dalla zona superiore del ponte, riservata ai tram, che collega la parte alta della città alla riva opposta. Qualche foto e un giro in centro tra locali vintage e negozietti.
Nel tardo pomeriggio ripartiamo per iniziare il (lungo) viaggio verso casa. Questa volta facciamo tappa a Zamora, che scopriamo essere un’altra bellissima perla spagnola. Architettura moderna e antica, tutto in un melange armonico, accompagnano il resto della giornata, fino a cena, in un locale di tapas del centro, dove mangiamo tra le migliori tapas trovate in Spagna!
CENA: Agape
Ripartiamo e viaggiamo fino a notte fonda, con solita sosta notturna di qualche ora in auto per riposarci un po’.
GIORNO 11
Andorra - Valensole
Sulla strada di casa, passiamo da Andorra La Vella, incuriositi da questo posto e desiderosi di aggiungere una bandierina sul nostro planisfero. A parte la pioggia battente, la città si rivela una totale delusione, un cumulo di palazzoni antiestetici e grigi, schiacciati in una piccola valle piena di parcheggi e centri commerciali. Ci consoliamo con una sosta per un paio di tapas, e facciamo qualche acquisto in questa isola duty-free, e fuggiamo subito verso la Francia.
Arriviamo a tarda sera nella nostra meta successiva, un agriturismo disperso nella campagna provenzale, non lontano da Valensole. Non si vede nulla con il buio, ma si sente il profumo di lavanda tutt’intorno. Arrivati in hotel, ci rinfreschiamo e andiamo a dormire, tra gli insetti che invadono la nostra camera.
GIORNO 13
Valensole - Zurigo
Ci svegliamo prima dell’alba e percorriamo un po’ di strade a caso per cercare di trovare dei campi di lavanda per il nostro set fotografico della Provenza. Dopo qualche fallimento, troviamo finalmente il perfetto paesaggio provenzale e riusciamo a fare delle belle foto a queste immense distese di campi di lavanda profumati e brulicanti di api.
Ripartiamo nel pomeriggio e rientriamo a Zurigo.
Questo contenuto NON È SPONSORIZZATO, ma è basato sulla mia genuina esperienza personale. Opinioni positive e negative spontanee, condivisibili o meno, che spero possano aiutare a vivere esperienze di viaggio migliori. I miei consigli sono una guida per accompagnarvi nelle vostre esplorazioni, ma il viaggio vero, lo costruite voi!