Natale a New York
18-23 DICEMBRE 2014
GIORNO 1
Italia - New York
Un viaggio a New York, e per di più nel periodo natalizio era tra i miei sogni nel cassetto da quando guardavo Mamma ho perso l’aereo. Felice come una bambina spacchetto la Lonely Planet nuova di zecca, che insieme a un biglietto aereo Emirates Malpensa-NY JFK sono il mio regalo di Natale.
Trascorro le 8 ore di volo che ci separano dalla Grande Mela a divorare la guida di viaggio, quindi non aspettatevi un viaggio pianificato nel dettaglio, come di solito mi piace fare, ma qualcosa di più spontaneo ed estemporaneo.
Arriviamo in centro a tarda sera, dopo una interminabile fila in aeroporto per il controllo dei visti. Ci spostiamo dalla metropolitana al nostro alloggio con il naso all’insù, puntato ai grattacieli che ci circondano. Una sensazione insolita poichè tutto era così nuovo e così familiare al tempo stesso. I cartelli stradali, i nomi delle vie, i semafori, il rumore incessante di sottofondo di sirene e traffico, i taxi gialli che affollano le strade. Come una turista impazzita fotografo con il telefono qualsiasi oggetto animato e non intorno a me, finchè non raggiungiamo l’hotel, con vista sul World Trade Centre illuminato che fende la nebbia notturna.
L’ora è perfetta per andare a dormire e ammortizzare immediatamente il jet lag.
HOTEL: Club Quarters Hotel WTC
GIORNO 2
Tribeca, Mid Town
La stessa immagine ci da il buongiorno la mattina seguente. Inutile dire che ho fatto svegliare Nic prestissimo, forse alle 7, e che lui non avrebbe potuto protestare visto che si era condannato da solo a 4 giorni di visite frenetiche accanto a un folletto natalizio impazzito.
L’hotel a ridosso di Ground zero ci permette di vedere di prima mattina il suggestivo sito dove erano costruite le famigerate Torri Gemelle. Le vasche d’acqua che oggi figurano in luogo delle fondamenta delle torri sono enormi e gli fanno da cornice delle balaustre in cui sono incisi i nomi delle vittime dell’attentato, che ogni giorno vengono decorati da rose bianche, che alcuni addetti stavano posizionando proprio in nostra presenza.
Non c’è nessuno (è alquanto presto, lo so, grazie Nic) e riusciamo a visitare il sito indisturbati. Prendiamo la metro alla volta del centro.
Prima meta Times Square, e dopo la tappa obbligata all’Hard Rock Cafè, foto di rito a tutti i tabelloni pubblicitari, esserci fatti sfilare 2$ da un tizio vestito da pupazzo dei Muppet, fratello cattivo di Kermit la rana, che si è infilato in una nostra foto e ha preteso con forza una "spontanea” mancia, facciamo un giro nelle vie del centro dalla Quinta Strada in poi passando per Broadway ed entrando e uscendo da tutti gli sfiziosi negozi di souvenir della serie I<3NY.
Incappati nell’Empire State building, decidiamo di approfittare della meravigliosa giornata per salire a goderci il panorama, che si rivela mozzafiato. Da Brooklyn alla Statua della Libertà, non c’è nulla che non si veda da 300 m di altezza e una fotocamera non è sufficiente ad immortalare l’emozione di quel panorama.
Pranzo veloce camminando per il mercato coperto della Grand Central station e ancora passeggiata per le strade di Manhattan, entrando a sbirciare in qualche negozio cult come Bloomingdale o Macy’s.
Ci rechiamo, come d’obbligo, al Rockfeller Centre, unica delusione della magica NY: avete presente quelle immagini di una immensa pista di pattinaggio con il famoso albero di Natale, dove i personaggi dei film pattinano romanticamente mano nella mano? Non si tratta che di una piccola pista della dimensione di una piscina, allo stesso modo interrata e a cielo aperto, troppo affollata per poter pattinare liberamente.
Svicoliamo la folla che la circonda, e ci dedichiamo alla prima meta culturale del nostro soggiorno, il Museum of Modern Art, più conosciuto come MoMA. Sulla strada, un tipico food truck newyorkese attira la nostra attenzione, e facciamo una pausa per una cena sul presto a base di carne, yogurt e riso. Il MoMA è stato degno delle aspettative, ricco di capolavori che devono essere ammirati almeno una volta nella vita. Times Square al tramonto e una passeggiata verso l’hotel hanno concluso la giornata.
STREET FOOD: The Halal Guys
GIORNO 3
Upper West-East Side, Broadway
Facciamo colazione in un ristorante vicino all'hotel, con un'insalubre pila di pancakes e un bagel con salmone e avocado e zucchero filato per addolcire il conto.
COLAZIONE: George's
Decisi a provare ad andare a vedere uno degli spettacoli storici di Broadway, che vengono venduti a prezzo scontato il giorno stesso, attendiamo un pò in fila in biglietteria e riusciamo a prendere a tariffa ridotta, per circa 60$ a testa, i biglietti per il musical Chicago. Venduti fino ad esaurimento, non ci illudiamo di poterne acquistare nella biglietteria centrale, che si trova a Times Square, ma ci rechiamo nel centro TKTS South Street Seaport, nei pressi di Wall Street, decisamente meno frequentato.
Ci guadagnamo due biglietti e poi facciamo due passi a Wall Street, praticamente deserta. Il resto della giornata trascorre passeggiando nello spoglio Central Park, decisamente privo di attrattiva nel periodo invernale, nella zona dell’Opera di NY e dell’American Ballet School, attraverso il Museo di Storia Naturale.
A sera raggiungiamo il museo Guggenheim dove ci uniamo a una interminabile fila che circonda tutto l’isolato, per l’ingresso gratuito al museo. Inganniamo l’attesa con degli hot dog acquistati all’immancabile food truck di fronte all’ingresso. Il Guggenheim ha soddisfatto ogni aspettativa maturata studiando i libri universitari di architettura: passeggiamo lungo la spirale, incuriositi più dall’edificio che dall’esposizione in sè.
Questa sera è la volta di Broadway. Entriamo nel teatro, minuscolo ma pieno di atmosfera e ci godiamo il musical, decisamente consigliato. Dopo lo spettacolo giriamo invano nei dintorni per cercare un ristorante consigliato dalla guida, che non troveremo mai, e stanchi per la ricerca ci rifugiamo nel primo fast food che troviamo, ci sediamo sui divani rossi anni ‘50 e ci gustiamo uno spartano e gigantesco cheeseburger accompagnato da una smodata quantità di patatine fritte.
CENA: Park Cafè
GIORNO 4
Statua della Libertà, Ponte di Brooklyn
La sera precedente abbiamo prenotato online due biglietti per la visita alla Statua della Libertà. Ci rechiamo all’imbarco del battello che ci porta da Manhattan a Liberty Island. Il viaggio è breve, ma il panorama eccezionale: da un lato l’imponente cortina di grattacieli di Manhattan, dall’altro la Statua della Libertà, che diventa sempre più grande man mano che approcciamo l’isolotto.
Si può visitare la gigante statua salendo fino alla corona, ma purtroppo i biglietti erano esauriti, e ci siamo accontentati di passeggiare sul basamento e sbirciare sotto la gonna.
Tornati sulla terra (quasi) ferma, ci perdiamo nelle stradine di Seaport: curiosiamo tra i negozi, ammiriamo qualche spettacolo natalizio di pattinaggio sul ghiaccio, e poi ci rintaniamo in un minuscolo locale dalla vetrina appannata per cercare di riscaldarci davanti a un sidro caldo alla cannella e due bagels al burro.
CAFFÉ: Made Fresh Daily
Ormai quasi al crepuscolo ci decidiamo a mettere di nuovo il naso fuori dal nostro caldo rifugio, e ci avviamo verso il ponte di Brooklyn. Al tramonto questo posto offre uno scorcio eccezionale su Manhattan che si accende lentamente, sulla Statua della Libertà che si staglia contro il sole rosso e sul traffico che illumina il ponte sotto i nostri piedi. Trascorriamo più di due ore, passeggiando sul ponte e osservando questo spettacolo meraviglioso.
Attraversiamo a piedi Little Italy e torniamo verso l’hotel. Ceniamo in un locale non lontano che prometteva essere tra i migliori per mangiare hamburger in città. In effetti la cena non è stata deludente, ad eccezione della dimensione degli hamburger gourmet, quasi un finger food, e del loro prezzo, invece, inversamente proporzionale.
CENA: Bill's Bar & Burger
GIORNO 5
New York - Italia
Ci rechiamo a Soho stamattina, un distretto molto alla moda, dove troviamo un magnifico caffè per una eccezionale colazione mattutina.
COLAZIONE: Ruby's
Nel nostro ultimo giorno a NY decidiamo di dedicarci ad una accanita sessione di shopping (plurale maiestatis). Attraversiamo alcune strade piene di negozi nei pressi dell’hotel, riempiamo sacchetti e svuotiamo il portafogli in vista del Natale. Attraversiamo China Town sotto la pioggia e torniamo nel centro di Manhattan, dove ci riscaldiamo con del vin brulè nei chioschetti dei mercati natalizi che punteggiano Bryant Park. Noi non lo abbiamo fatto poichè in partenza il giorno stesso, ma per chi desiderasse pattinare sul ghiaccio, la pista che viene allestita in questo parco è molto più spaziosa e pittoresca di quella del Rockfeller Center. Andate contro tendenza!
Concludiamo la nostra giornata con una doverosa fetta di NY Cheesecake da Dean & DeLuca e in estremo ritardo corriamo in hotel e poi all’aeroporto per rientrare in Italia giusto in tempo per Natale.
Questo contenuto NON È SPONSORIZZATO, ma è basato sulla mia genuina esperienza personale. Opinioni positive e negative spontanee, condivisibili o meno, che spero possano aiutare a vivere esperienze di viaggio migliori. I miei consigli sono una guida per accompagnarvi nelle vostre esplorazioni, ma il viaggio vero, lo costruite voi!