Risalire le risaie tra i villaggi di Longji
È impossibile scegliere la stagione giusta per visitare una risaia. Durante la stagione delle piogge, quando tutto è verde e rigoglioso, quando i fili smeraldo delle piante di riso sono alti quasi un metro e creano un soffice manto sui terrazzamenti; quando le risaie vengono preparate, e sebbene spoglie, sono popolate dai contadini che all’ombra dei loro cappelli conici e con le gambe nude immerse nel fango dispongono le piantine in filari; quando le risaie sono allagate, e le terrazze diventano uno specchio frammentato che riflette il cielo; durante la stagione secca, prima della raccolta, quando le piante di riso ingialliscono, e allora le vallate si colorano di distese dorate che risalgono i pendii. Quando splende il sole e tutto brilla, oppure quando l’umidità della pioggia crea scie di nebbia che invadono le valli e fanno da sfondo ai crinali.
Dopo aver visitato più di una risaia, e non solo in Cina, ancora non ho una risposta. Il lato positivo è che qualsiasi stagione scegliate per il vostro viaggio, includere una tappa nelle risaie sarà sempre un’esperienza indimenticabile.
Le risaie di Longji si trovano a Nord di Guilin, a circa 2 ore di viaggio. Si raggiungono facilmente in autobus, anche se con un viaggio turbolento che attraversa remoti villaggi con strette strade sconnesse. Arrivati al villaggio di Hepingxiang, dove si trova la biglietteria, il viaggio prosegue per l’ultima mezz’ora in una piccola strada che costeggia la gola di un fiume. I villaggi che si attraversano sono molto pittoreschi e caratteristici, piccoli agglomerati di enormi case rivestite da tegole in legno. La popolazione locale fa parte di una minoranza etnica protetta in Cina, gli Yao, riconoscibili dalle stravaganti acconciature delle donne che hanno capelli estremamente lunghi (mai tagliati dalla nascita) arrotolati in un copricapo con chignon frontale.
L’ingresso alle risaie è demarcato da un piccolo centro con qualche negozio e l’accesso alla funicolare, che come dovunque in Cina, rende facilissimo ( e molto poco pittoresco) l’accesso alle attrazioni turistiche. Con una passeggiata di circa 15’ si arriva invece indisturbati al villaggio che abita la valle di Longji. La maggior parte dei visitatori opta per salire direttamente al punto di osservazione con la funicolare, il che risulta un enorme vantaggio per chi come noi, invece, ha scelto di risalire le risaie a piedi, godendo del silenzio e della pace che regna in queste vallate isolate. Il villaggio è anch’esso un insieme di case in legno e di qualche bed & breakfast che serve da mangiare e del thè.
Gli abitanti vi offriranno un thè locale fatto con i frutti della pianta del Luo Han Guo, un prodotto che troverete in vendita essiccato in molti mercati locali, autoctono ed esclusivo delle valli del Guanxi. Si tratta di un frutto di forma simile a un kiwi, liscio all’esterno, che viene fatto essiccare e poi infuso, rompendo l’involucro esterno, per realizzare un thè che ha un vago retrogusto di liquirizia.
Raggiungere il punto panoramico più alto richiede una piacevolissima passeggiata di 1h, che a ritmo lento attraversa vicoli strettissimi tra le abitazioni, scalinate ricavate tra i terrazzamenti delle risaie, qualche percorso sul bordo dei terrazzamenti. La vista è spettacolare dovunque, con altri piccoli centri abitati incastonati sui crinali. Arrivati in cima, una terrazza panoramica guarda dall’alto tutta la vallata, e, nel periodo in cui noi abbiamo visitato Longji, a Giugno, offre una cartolina fatta di specchi d’acqua che disegnano le risaie e fiocchi di nuvole che attraversano la vallata di un verde spento. Vicino alla piattaforma panoramica alcuni abitanti locali arrostiscono carne e pannocchie, e vendono qualche souvenir ai turisti che approdano dalla funivia, fortunatamente nascosta tra le colline e la vegetazione. Si scende lungo una interminabile scalinata in pietra che attraversa il lato opposto del promontorio al centro della valle, e torna verso la strada di accesso principale.