Perdersi nelle strade della vecchia Rodi
Un ordinario porto turistico, una passeggiata fiancheggiata da edifici fascisti, una anonima cittadina moderna in cui si alternano residenze anni ‘60, catene di negozi e aridi giardini pubblici, nulla fanno presagire di quello che si nasconde all’interno della cinta muraria intatta della città storica: un coacervo di vicoli di pietra, resti di cattedrali medievali e templi dorici, piazze invase dai tavolini dei ristoranti sotto a magnolie secolari, moschee e fontane.
Per quanto estremamente turistica, la città vecchia di Rodi riesce ancora a mantenere intatto il suo fascino senza tempo: la città murata è solcata da due vie principali, fiancheggiate da negozi di ogni sorta e invasa dai viaggiatori che arrivano in folti gruppi per le escursioni giornaliere.
Queste attraversano i due quartieri principali dell’agglomerato, il quartiere ebraico e quello turco. Quello turco è sicuramente più animato, ricco di negozi e ristoranti, ma ovviamente più gettonato e meno tranquillo.
Ci sono due grandi moschee, e all’estremità occidentale si colloca l’imponente Palazzo dei Grandi Maestri dei cavalieri, una fortezza che vale la pena visitare, con le sue eleganti stanze pavimentate da maioliche e mosaici, e inaspettatamente poco battuta dai turisti.
Il quartiere ebraico è il posto giusto per rifuggire la folla: ci sono pochi negozi e qualche interessante ristorante, ma i vicoli sono per lo più deserti e ideali per perdersi passeggiando senza seguire la mappa.
Imboccate la strada principale, Aristotelous, che confluisce nella vivace Sokratous, e da qui girate l’angolo in un vicolo senza negozi e poi proseguite a zig zag tra le mura dei cortili interni, tra i portoni colorati, tra le pareti scrostate dipinte di blu e giallo, tra le sparute botteghe che producono sandali in cuoio. Non ripercorrerete quasi mai lo stesso vicolo, e il bello è proprio questo, perdersi in stradine non battute per poi ritrovarsi all’improvviso in un posto noto.
La strada più bella del centro storico è senz’altro Ippoton, comunemente detta strada dei Cavalieri di Rodi, dove le residenze, chiamate alberghi, dei cavalieri appartenenti a diverse nazioni, avevano sede, e che oggi si presenta come una ordinata sequenza di portali sormontati da stemmi ricavati nella pietra color miele.
Il momento migliore per perdersi nella città medievale è il mattino presto, dopo il sorgere del sole, quando la luce inizia ad inondare le strade di Rodi ancora deserte, quando i ristoranti sono chiusi, quando il profumo di pane sfornato dalle panetterie inonda i vicoli, quando il primo traghetto ancora non approda, e la città addormentata è tutta per voi.