L'alba più fotografata d'America

Abbiamo trascorso quasi un mese tra i Parchi Nazionali degli Stati Uniti. Spesso abbiamo alloggiato a grandi distanze, un pò per i prezzi proibitivi degli alloggi all’interno dei parchi, un pò perchè essendo comunque esigui, erano tendenzialmente al completo. E quindi, ogni alba a cui abbiamo voluto assistere al cospetto delle bellezze rocciose dei canyon, ha richiesto improbabili sveglie nel mezzo della notte, ore al volante, al buio, per raggiungere il parco, ricerca frenetica di un parcheggio, di un punto panoramico adatto, il tutto col pungente freddo mattutino.

Quando abbiamo deciso di andare a fotografare l’alba al Mesa Arch, nelle Canyonlands, alloggiando a Moab, che richiedeva di percorrere poco più di 45 minuti di strada e camminare per meno di 10 minuti, sembrava un privilegio e un miraggio. Troppo bello per essere vero, direte voi. E infatti, lo era! Arriviamo indenni alla fine della strada carrabile, imbracciamo il cavalletto e gli obiettivi, e ci incamminiamo tra le dune di sabbia. Dopo qualche passo iniziamo a sentire un vociare sospetto, e scavalcata l’ultima duna, riusciamo appena a intravedere il bellissimo arco roccioso, nascosto dietro alle teste di un gruppo di giapponesi armati di ogni sorta di cavalletto e attrezzatura fotografica, a obiettivi spianati davanti all’arco, senza neanche un piccolo spazio tra essi.

Avrei voluto che qualcuno di essi fotografasse le nostre facce in quel momento, ma abbiamo avuto il piacere di osservare quelle attonite di qualche altro fotografo che è arrivato dopo di noi. Situazione surreale, e forse capirete perchè di solito amiamo le sfide più difficili, posti che richiedono più di soli 10 minuti di sforzo fisico per essere raggiunti, scorci per i pochi coraggiosi che affrontano orari ingrati e percorsi stancanti.

Siamo riusciti a ritagliarci miracolosamente un angolino, solo per il nostro cavalletto, strizzati per cercare di entrare in due nel posto di una sola persona.

Effettivamente, quando il primo sole ha iniziato a lambire l’arcata inferiore di questa scultura naturale, lo spettacolo è stato magnifico. L’arco si accende di un arancione brillante, i raggi del sole fanno appena capolino dietro la roccia offrendo lo spunto per sperimentare con l’apertura del diaframma, e il canyon inizia a prendere forma grazie ai piani di luce e alle sfumature di colore appena accennate.