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Itinerario nel Rajasthan

Itinerario nel Rajasthan

C'è qualcosa di speciale nel Rajasthan, è così indiano e così poco indiano allo stesso tempo. Non troverete città coloniali e moderne, non troverete le giungle afose del Kerala, non i centri commerciali del Goa, nè le strade trafficate dell'Uttar Pradesh. È tutto più intenso in Rajasthan, il caldo è più tagliente, l'architettura più ricca, il cibo più piccante. Si trova tutto ciò che vi aspettate dall'India, nel Rajasthan, e anche qualcosa che mai vi sareste aspettati.

JAISALMER

Il nostro volo dal Goa è atterrato a Jaisalmer, in un minuscolo aeroporto in pietra chiara, grande poco più di un paio di gates e un nastro per i bagagli. Intorno il nulla.  Il taxi ci ha accompagnati attraverso una strada isolata nella brulla distesa di pietre e sabbia, verso l'unica cittadina che come un miraggio tremava sul caldo orizzonte. Il tipico paesaggio del Rajasthan.

Arrivati nel piccolo centro nel deserto, ci siamo subito immersi nella città vecchia, un agglomerato di edifici in arenaria color ocra che circondano il forte.Gli enormi forti difensivi sono una costante delle città del Rajasthan, più o meno grandi o sfarzosi: imponenti mura merlate e turrite, grandi bastioni circolari che spiccano su scoscesi pendii, imponenti portali intarsiati da complessi disegni scolpiti nella pietra. Complesse finestre e balconi aggettanti, adornate da doccioni appuntiti e grate finemente cesellate. 

La cittadina storica di Jaisalmer si sviluppa all'interno delle mura del forte, quasi tutti edifici abbandonati, ma decorati con eleganza regale. L'architettura Moghul, la dinastia persiana proveniente dall'Afghanistan, che regnò nell'India della dominazione islamica tra il 1500 e il 1700, è l'architettura preponderante, e quella che caratterizza tutti i forti e gli edifici tradizionali, gli Haveli

Grate, balconi, cornici che sembrano lavorati all'uncinetto, con una grazia e una maestria uniche. In nessun altro posto finora visitato mi è capitato di vedere così tanta attenzione nei dettagli ed eleganza convivere con un tale stato di abbandono. Si, perchè la maggior parte di questi edifici vive in un precario stato di incuria, avviluppato dalle ragnatele o dal guano, alcuni ancora abitati, altri completamente abbandonati.

Ciononostante, è difficile non rimanerne incantati. Il forte di Jaisalmer è molto piccolo, e non vale la pena entrare a visitarlo. È interessante invece raggiungere uno dei suoi bastioni, dall'alto dei quali osservare l'immenso mare di indistinte care in arenaria, che si mimetizzano con la sabbia circostante. Un indistinto susseguirsi di pareti, ferri di armatura scoperti che escono dai colonnati incompleti, serbatoi per l'acqua e immancabili antenne paraboliche, tra il bucato steso ad asciugare e i bambini che si rincorrono sulle terrazze. Se vi immergerete in questa città troverete il gusto tipico dell'india, tra strade sconnesse piene di rifiuti, mucche che pasteggiano indisturbate, vagando libere tra le decine di scooter parcheggiati o che rumoreggiano nei vicoli. Durante il giorno ci sono haveli nascosti da scoprire, durante la sera si può curiosare tra le botteghe colorate dense di confezioni di sapone o utensili da cucina che si arrampicano su scaffali altissimi.

Un giorno intero sarà sufficiente a visitare Jaisalmer.

JODHPUR

Con "sole" 6 ore di treno si raggiunge la città di Jodhpur, la famosa città blu. Anche qui, il forte domina l'abitato, entrambi immensi rispetto alla piccola perla del deserto di Jaisalmer. Il forte è un incanto, all'esterno, dove altissimi torrioni e mura traforate da finestre si stagliano davanti a stormi di uccelli che volteggiano sulla vostra testa, come all'interno, ricco di stanze preziosamente decorate. Da qui si gode di una immensa vista sulla città, che spiegherà il soprannome di cui questo posto gode. La città blu è davvero un susseguirsi di case in arenaria alternate ad edifici dipinti di blu. Il colore azzurro serviva a distinguere le case abitate dai bramini, appartenenti alla casta dei sacerdoti, e oggi formano un labirinto di pareti intonacate di tante sfumature di azzurro che si confondono col cielo.

Il forte Mehrangarh è davvero bellissimo e vale una dettagliata visita. Oltre al forte, che sorge su uno sperone roccioso che sovrasta la città, di cui esso è una mimetica estensione, non lontano, si trova il piccolo tempio Jaswant Thada, un ottimo punto di osservazione del tramonto.

L'abitato è un labirinto immenso senza punti di riferimento, se non il forte, quando si riesce a scorgerlo tra le alte pareti blu intarsiate. È difficile orientarsi, ma è bellissimo perdersi, risalendo le scalinate, percorrendo i vicoli più o meno stretti, curiosando nei mercati che si incontrano sulla strada.

Due giorni servono appena a scalfire la superficie di questa città, se volete immergervi nel folklore locale. Per le attrattive principali sono sufficienti.

UDAIPUR

Abbiamo raggiunto la bellissima Udaipur in auto, poichè nessun treno coincideva con i nostri piani. La città sorge sulle sponde di due laghi, di cui il più noto è il Lake Pichola. La città è meno pittoresca di altre, ma tutto il complesso insieme di edifici sormontati da guglie che si aggrappa al palazzo reale, affacciato su una sponda del lago, è meraviglioso, soprattutto al tramonto, quando le luci ambrate che illuminano il complesso si riflettono nel lago.

Riconoscerete immagini famose delle stanze del palazzo reale, e visitarlo al suo interno è d'obbligo. Un paio di giorni sono più che sufficienti ad esplorare Udaipur.

PUSHKAR

Difficile raggiungere pushkar in treno. Siamo arrivati fino ad Ajmer, la città più vicina raggiunta dalla ferrovia, e da qui ci siamo fatti scortare in taxi per altri 45 minuti fino alla città sacra. È uno dei sacri siti di pellegrinaggio per gli induisti, e non è molto estesa oltre l'anello fatto di bazaar e poche case che circonda il lago sacro. Una visita a Pushkar orbita attorno all'osservazione dei rituali di abluzione nelle acque sacre dello specchio d'acqua, dall'alba al tramonto.

Un giorno è l'ideale per una visita a Pushkar, a meno che non vogliate rimanere per la fiera dei cammelli di Ottobre o per frequentare un corso di yoga.

JAIPUR

Anche per andare verso Jaipur, l'ultima tappa del nostro viaggio in Rajasthan, bisogna tornare ad Ajmer, e poi percorrere un paio d'ore in treno.

Jaipur è una città diversa dalle altre, l'abitato è meno pittoresco, più moderno e molto trafficato. Ma tra le spire delle strade più anonime nasconde sicuramente le perle architettoniche più interessanti. Iniziamo dal Panna Meena Ka Kund: i baoli sono pozzi a gradoni, possono essere conformati nelle maniere più disparate, ma quello di Jaipur ha una pittoresca scacchiera di scalinate e nicchie che procede verso il bacino d'acqua sul fondo.

L'Hawa Mahal è l'altra meraviglia nascosta tra le strade della città rosa. L'arenaria più rossiccia e gli stucchi rosati delle mura e delle meravigliose porte decorate che circondano la città, le hanno fatto guadagnare questo appellativo. L'Hawa Mahal conferma questa fama con le sue pareti rosa antico traforate da matronei decorati. 

Jaipur possiede altre meraviglie, come l'Amber Fort, l'osservatorio astronomico, il City Palace, e non potrete perdere nessuna di esse. Noi abbiamo visitato Jaipur in due giorni, ma uno o due giorni in più non vi faranno di certo annoiare.

Per i dettagli del nostro itinerario nel Rajasthan, consigli su dove alloggiare o mangiare, leggete anche il diario Viaggio nel Rajasthan.

Una deviazione al tempio di Ranakpur

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Le bellezze di Jaipur

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