Cosa vedere a Singapore: tra storia e grattacieli
Non sarà una città dal forte carattere identitario, che colpisce per l’organicità dei suoi quartieri, per lo spiccato carattere storico, per l’originalità dei suoi edifici moderni, o per la ricchezza di monumenti da visitare. Tuttavia, Singapore è riuscita a collezionare un piccolo insieme di elementi così riconoscibili, da diventare un simbolo, un luogo iconico, che attira comunque i visitatori con la ricchezza del suo panorama culinario, con le prodezze architettoniche di Marina Bay, con la facilità di muoversi in un paese asiatico in cui la lingua inglese è parlata correntemente anche nei mercatini di China Town, e, perché no, con la sua posizione che ne fa punto di passaggio per molti in rotta per l’Estremo Oriente.
Per me Singapore è stata una sorpresa soprattutto dal punto di vista dell’internazionalità. Sono pochi i luoghi della città dove si respira l’Asia. Ragazzi modaioli che seguono le tendenze mainstream della moda internazionale, negozi prelevati una qualsiasi strada dello shopping di NY, Milano o Londra, e inseriti in batteria in un labirintico centro commerciale, panetterie alla francese, supermercati dove la scelta di prodotti europei o “occidentali” è più vasta che in occidente stesso. È quasi più semplice trovare una marmellata scozzese che una confezione di noodles. E la cosa risulta sconvolgente ad uno sguardo distratto, finchè non si inizia a trovare, osservando meglio, un barlume di oriente nelle strade meno frequentate di China Town, tra lucertole essiccate e prodotti medicinali improbabili, nelle strade di Little India, tra saree e sacchi di riso che sgranellano dai camion in movimento, nelle food court dei centri commerciali, che traboccano di frutta, noodles, anatre arrosto e ravioli fumanti.
A differenza di altre grandi metropoli, a Singapore è molto piacevole muoversi a piedi, e le distanze non sono enormi, stando attenti a non percorrerle sotto il sole cocente di mezzogiorno.
I suoi quartieri, con poche eccezioni, sono molto ben settorializzati, anche se si passa fluidamente dalle basse case coloniali, agli alti grattacieli in vetro incontrando un tempio qua e là.
MARINA BAY E DINTORNI
Il primo distretto di Singapore è già di per sé un concentrato della sua ecletticità. Iniziamo il nostro viaggio dal Raffles Hotel, una costruzione coloniale, dedicata al fondatore di Singapore, del 1887 di cui potrete ammirare i lussureggianti giardini tropicali, un'oasi di pace nel caos della cittá.
Non lontano, si raggiungono la St. Andrew's Cathedral, una vera e propria cattedrale nel deserto, una chiesa dell'800 in stile gotico inglese che troneggia nel mezzo di una distesa d'erba vuota. (in ristrutturazione durante la nostra visita)
La National Gallery si trova alle sue spalle e di fronte ad essa, svetta il gigantesco edificio del Marina Bay Sands.
Questo si trova al di là della baia, circondata da imponenti edifici moderni in vetro e dal distretto finanziario di Singapore. Il Bayfront consiste di una giustapposizione di esibizioniste costruzioni contemporanee, come il Red Dot Design Museum, il Louis Vuitton main store, l'ArtScience Museum, in forma di una ninfea bianca che sovrasta un vero lago di ninfee, e infine, l'edificio di vetro del Marina Bay Sands che si snoda lungo la baia.
Questo consiste di un enorme centro commerciale sotto a una volta vetrata infinita, con tre piani interrati di negozi e ristoranti, e addirittura un canale d'acqua che lo attraversa al livello piú basso, dove potrete addirittura fare un giro in barca. Collegato attraverso un passaggio sotterraneo sotto il livello della grande strada Bayfront Avenue che attraversa la baia, al troneggiante edificio che ospita l'hotel. Non serve neanche descriverlo, ma se non vi é mai capitato di vederlo, si tratta di una prodezza architettonica di Moshe Safdie realizzata nel 2010, alta 55 piani e 200 metri che consiste di 3 grattacieli separati a facciate convesse, uniti sulla sommitá da una struttura simile alla chiglia di una nave lunga 340m che ospita lo Skypark e la piscina, ovviamente, piú alta al mondo.
Per quanto impressionante, personalmente non è un'architettura particolarmente attraente, mentre molto particolari sono i giardini alle sue spalle. I Gardens By the Bay sono un giardino botanico, non di eccezionale estensione, ma molto vario, con diverse strutture architettoniche interessanti, tra cui il Flower Dome, la Cloud Forest e gli Alberi del Supertree Grove. Qui si entra liberamente, mentre si deve pagare un biglietto per entrare nelle serre del Flower Dome o per salire sulla passerella panoramica OCBC Skyway che si snoda tra i Supertrees. L'ultimo ingresso è alle 20, ma vale la pena visitarli al tramonto, appena prima della chiusura, quando si accendono le luci e si svolge lo spettacolo di luci e suoni dei Superalberi, la Garden Rhapsody, ogni sera alle 19:45 e alle 20:45.
TANJONG PAGAR E CHINA TOWN
Il quartiere di Tanjong Pagar è una schiera di edifici coloniali residenziali, oggi entrati nella lista degli edifici protetti dal governo e riqualificati per ospitare ristoranti e negozi. Le costruzioni storiche sono letteralmente schiacciate alla vista dai torreggianti grattacieli moderni, creando un pittoresco contrasto prospettico. A mio parere uno dei quartieri piú belli di Singapore, questo distretto va passeggiato in lungo e in largo ripetutamente per apprezzarne ogni angolo. Alla sera si riempie di luci, suoni e persone poiché offre un variegato panorama culinario, tra cui ottimi ristoranti giapponesi.
Duxton Road é davvero bellissima, come pure Duxton Hill e la parallela Tanjong Pagar Road.
Nei paraggi, vale la pena fare un salto al Pinnacle@Duxton, un esperimento costruttivo di social housing che consiste di 6 torri accoppiate, collegate da passerelle che su due livelli creano degli spazi ricreativi esterni per gli inquilini, aree per correre, per mangiare, per prendere il sole, per rinfrescarsi sotto un albero al 50mo piano. Si puó salire fino all'ultima passerella che offre una vista a 360 gradi della cittá, specialmente la zona del porto e del mare. Un ragazzino dietro una vetrina minuscola vi venderá un biglietto del costo di 6 Dollari per salire con l'ascensore fino in cima. Trovare la biglietteria è di per sé un'avventura, visto che dovrete cercare il blocco G e addentrarvi dietro alla panetteria. Si paga solo in contanti e se non c'è nessuno in biglietteria, provate a vedere se si è assentato per sfornare una pagnotta di pane.
Quando, ai margini del quartiere, vi troverete davanti l'imponente struttura a pagoda rossa del Buddha Tooth Relic Temple, saprete di aver approcciato China Town. Anche qui, vale la pena visitare questo tempio, e magari dare un'occhiata al Sri Mariamman Temple (Indú), e poi perdersi tra le strade con gli edifici bassi di Amoy Street e dintorni. Per un pó starete lontani dai centri commerciali, e vi godrete una calorosa atmosfera asiatica tradizionale, con qualche tocco di modernitá nelle decine di locali alla moda che hanno aperto in questo quartiere.
I QUAYS
Questa zona orbita attorno alle banchine del fiume di Singapore, dove un percorso pedonale che sale e scende tra ponti e sottopassi, si snoda lungo centri commerciali, grattacieli moderni, bassi edifici a schiera che ospitano locali e ristoranti, e qualche magazzino abbandonato che testimonia il passato ruolo di snodo commerciale di questa zona del fiume. Si tratta di una zona a tratti pacifica a tratti caotica, che sicuramente dà il meglio di sé alla sera quando si anima di giovani che bazzicano i locali con la musica assordante.
Accanto Fort Canning Park, che probabilmente merita una visita, anche se noi abbiamo avuto qualche difficoltá di accessibilitá con il passeggino su questo parco collinare, si trova la stazione di polizia Old Hill Street, un edificio ad angolo caratterizzato da finestre e persiane arcobaleno, che non avrete difficoltá a notare.
ORCHARD ROAD E I GIARDINI BOTANICI
Ci allontaniamo dal centro nevralgico di Singapore per andare in un quartiere che offre attività agli antipodi. Potete scegliere di trascorrere qualche ora di tranquillitá nell'oasi dei Giardini Botanici, oppure di infilarvi con tutte le scarpe nel caos commerciale di Orchard Road.
Il Giardino Botanico di Singapore è un'oasi di verde e tranquillità, dove potrete passeggiare per ore tra piante dalle foglie gigantesche e specie mai viste. Sono tantissimi i percorsi che attraversano questo vasto parco, e il caldo e l'umiditá sicuramente ad un certo punto fermeranno la vostra visita. Ma abbiate cura di non perdervi il giardino delle orchidee. Questo, al contrario del giardino botanico, hanno un biglietto d'ingresso di 5 Dollari, ma contengono una collezione imperdibile di piante che di sicuro non avrete mai visto altrove. Si tratta della raccolta botanica di orchidee piú vasta sul pianeta, e tra serre caldissime e serre incredibilmente fredde, scoprirete magnifiche varietá di questo fiore ultraterreno.
Con un paio di stop di metropolitana, raggiungerete Orchard Road, la via commerciale per eccellenza di Singapore. Tra i centri commerciali che si susseguono quasi senza soluzione di continuitá, potrete fare shopping selvaggio, frequentare food courts e fare qualche affare nella fornitissima libreria Kinokuniya nel Takashimaya Shopping Centre.
Anche se non siete tipi da shopping, dovrete comunque raggiungere questo distretto se non volete perdervi il meraviglioso susseguirsi di edifici coloniali e alberi fioriti di frangipani di Emerald Hill Road. Queste abitazioni del primo 900, con le loro porte intagliate, le facciate colorate e gli idilliaci giardini, vi faranno venir voglia di passeggiare avanti e indietro fino ad aver colto il piú piccolo dettaglio di questa bellissima e tranquillissima strada.
KAMPONG GLAM
Questo è il quartiere islamico di Singapore. Dominato dalla Moschea del Sultano con la sua cupola dorata, circondata da locali che servono cucina mediorientale, si tratta di un piccolo e caotico distretto che vi stupirá. Casine colorate, negozi alla moda, murales e soprattutto, un via vai allegro di persone dalla mattina alla notte tarda. Potrete trovare negozi di arredo scandinavo, panetterie alla francese, street food turco, il tutto, alla sera, illuminato da lampadine che creano una bellissima atmosfera.
Non lontano si trova Little India, che però non consiglierei di visitare a meno che non abbiate una insaziabile voglia di cibo indiano. Il distretto non poteva avere nome più indicato, poiché sembra davvero di essere stati proiettati in un quartiere di Delhi. Tuttavia, a nostro parere, non offre particolari attrattive.
BONUS TRACK: UN PÓ DI STREET ART
Se siete fan di street art e murales, Singapore nasconde alcune chicche per voi. Tutta la cittá è disseminata di murales, alcuni nei quartieri raccomandati in questa piccola guida.
Tiong Bahru ospita tantissimi murales che rappresentano scene di vita quotidiana, disseminati in diversi vicoli, divertitevi a cercarne piú possibile.
Anche China Town non è da meno, con il murales più noto in Amoy Street, una scena di 40 metri che rappresenta scene di vita quotidiana Hokkien: cercate il tempio Thian Hock Keng e andate sul retro.
Un'altra meta con qualche murales è Armenian street, proprio dietro Fort Canning Park, e, infine, Kampong Glam in cui ogni edificio ha una propria decorazione muraria sulla facciata.
PRIMA DI RIPARTIRE
Proprio cosí, prima di ripartire da Singapore, vi rimane ancora una meraviglia da vedere. Spendete le vostre ore di attesa dopo aver consegnato i bagagli, al Jewel, una sezione dell'aeroporto Changi di Singapore.
Si tratta in sostanza, ovviamente, di un centro commerciale, che collega tutti i terminal dell'aeroporto tra loro. Ma la sua architettura, sempre di Moshe Safdie (Architetto del Marina Bay Sands) è unica: una gigantesca serra vetrata con una cupola geodetica inversa dalla quale sgorga una cascata alta 40 metri che scende dall'oculo centrale. Questa serra ospita un vero e proprio giardino botanico, che si arrampica sui lati della cupola, e sul quale affacciano ristoranti, terrazze e negozi. Alla sera, il tutto si illumina con un gioco di luci. Insomma, non avrete problemi ad ingannare l'attesa, specialmente mangiando in uno dei ristoranti alla moda dell'ultimo piano, con vista sulla cascata.