24 H a Dresda
Non ho mai pensato a Dresda come una meta imperdibile da visitare in Germania, eppure è tra le cittá che ci ha maggiormente stupiti.
Nel 1945 la cittá fu completamente distrutta da un bombardamento che del centro storico lasció solo ceneri e macerie, qualche brandello di edificio e vaste e desolate aree deserte.
La cittá, nei decenni successivi alla guerra, ha vissuto sotto il regime comunista della Germania dell’Est, che si è sistematicamente rifiutato di finanziare la ricostruzione dei monumenti cittadini, riportati al loro originale splendore, utilizzando le stesse macerie, solo successivamente alla caduta del Muro di Berlino. Attraverso i finanziamenti ricevuti dagli stati appartenenti alla ex Germania Ovest, anche il resto della cittá é stato progressivamente riedificato.
Oggi Dresda appare come un insieme di edifici nuovissimi, seppure ricostruiti secondo lo schema delle antiche facciate, in uno stile e con materiali contemporanei. L’impressione é abbastanza disorientante, ancor piú se si accosta a queste architetture nuove di zecca, ma dall’impronta storica, la presenza di enormi spazi vuoti tra gli isolati, lascito dei bombardamenti, piazze sovradimensionate e perfettamente ordinate, quartieri contemporanei appena alle spalle della cortina di edifici storici del centro.
Il centro, con una sequenza di edifici di pregio storico ricostruiti lungo la sponda del fiume che separa in due la cittá, é quindi un piccolo condensato di storia, circondato da quartieri commerciali da un lato, l’ampissimo greto del fiume dall’altro, parchi esageratamente grandi e una grigia distesa di edifici geometrici prefabbricati lasciati in eredità dal regime comunista.
Visitare Dresda, quindi, è molto facile, e basta una passeggiata di una giornata attorno al piccolo centro.
Iniziate la giornata con un assaggio del famoso Dresdner Stollen, un dolce originario di questa città ma conosciuto in tutta Europa: una condensato di burro e canditi avvolti da un pane dolce e compatto. Il miglior posto per assaggiarlo, accompagnato da un buon cappuccino, è lo Schlosscafé Emil Reimann, dove potete anche farne scorta da portare a casa.
I monumenti cittadini si trovano tutti a pochi passi dal caffè e dalla vasta piazza centrale, la Neumarkt. La Frauenkirche, la singolare chiesa barocca circolare con l’imponente cupola, domina la piazza e si trova a poca distanza dalla Kunsthalle, dal bellissimo Stallhof, le scuderie del castello, con il maestoso murales Fürstenzug che rappresenta i reali sassoni.
Seguendo il murales, si raggiunge la Hofkirche, che conclude, insieme alla Semperoper, che affaccia sulla stessa piazza, la sfilata di palazzi ed edifici storici che fiancheggia la sponda del fiume Elba. Il colpo d’occhio, soprattutto di sera, quando questi monumenti sono tutti magistralmente illuminati, è davvero impressionante, poiché la mancanza di isolati residenziali tra essi, ne fa un concentrato di storia e architettura ineguagliabile.
La cittá ha una nota dark, data dalla tonalità scura, tendente al nero, della pietra usata per gli eleganti edifici. Un minerale contenuto nell’arenaria tipica del Nord-Est europeo, infatti, ossida nel tempo a contatto con l’aria, e, seppur di recente costruzione, gli edifici di Dresda hanno già assunto la tipica colorazione nera.
Il monumento che abbiamo preferito, peró è stato lo Zwinger, un complesso barocco settecentesco dedicato a manifestazioni ed eventi, che oggi ospita collezioni di porcellane e altre mostre. L’architettura è decisamente singolare, con un giardino centrale arricchito da fontane e un edificio ovaleggiante che circonda il grande spazio aperto, con stanze dalle grandi finestre ad arco e gallerie. Questo edificio funge da basamento, mentre in alcuni punti si innalzano costruzioni con un alto tamburo traforato dalle medesime vetrate, sormontato da coperture in bronzo color verde o da cupole dorate.
Potete concludere la giornata con una sostanziosa cena a base di stinco e un boccale gigante di birra nel ristorante Zum Schiesshaus.
CURIOSITÀ
Dopo essersi faticosamente guadagnata il titolo di Città Patrimonio dell’UNESCO, nel 2004, a seguito della ricostruzione del centro storico che era stato bombardato, solo nel 2009 ( fatto abbastanza unico) l’ente ONU ha ritirato il titolo alla città di Dresda, per aver contravvenuto all’indicazione di non costruire il ponte Walschlössenbrücke. Questa infrastruttura, infatti, secondo l’UNESCO deturperebbe la visuale del centro storico, mentre secondo i cittadini si sarebbe reso necessario per smaltire il crescente traffico. Che l’ente avesse ragione o meno, il ponte è stato costruito a seguito di un referendum a favore, e Dresda è stata depennata dalla lista dei Patrimoni dell’Umanità.
Questo contenuto NON È SPONSORIZZATO, ma è basato sulla mia genuina esperienza personale. Opinioni positive e negative spontanee, condivisibili o meno, che spero possano aiutare a vivere esperienze di viaggio migliori. I miei consigli sono una guida per accompagnarvi nelle vostre esplorazioni, ma il viaggio vero, lo costruite voi!