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Viste mozzafiato sulla Val d'Orcia: consigli di fotografia

Viste mozzafiato sulla Val d'Orcia: consigli di fotografia

Con l’incredibile quantità di opere d’arte e di architettura, all’aria aperta e nei musei, che la Toscana ha da offrire, le sue bellezze naturalistiche sono spesso messe in ombra. Tuttavia, non troverete immagine paesaggistica della Toscana che non ritragga uno scorcio collinare punteggiato da una fila di cipressi. Sebbene i paesaggi montani del Nord, quelli dei vigneti del Chianti e quelli della selvaggia costa tirrenica siano comunque pittoreschi, le colline della Val d’Orcia hanno qualcosa di decisamente speciale. I colori, la luce, i paesini, compongono un paesaggio da cartolina unico.

Il miglior modo per esplorare questi luoghi è in auto, afferrando il volante e seguendo il saliscendi delle colline, senza una precisa meta, cercando magari di raggiungere a intuito il filare di cipressi che vedete in lontananza, o il casale che domina una collina arata. 

Per gli appassionati di fotografia, posso garantire che questi luoghi lasceranno senza fiato: sono estremamente fotogenici e la luce del tramonto o del mattino vi aiuterà a creare fotografie incredibili. Io me ne sono perdutamente innamorata.

QUANDO ANDARE

Il periodo ideale per la fotografia di paesaggio in Val d’Orcia abbraccia i mesi da Aprile a Settembre. Dipende molto da cosa volete fotografare e dai colori che cercate.

Aprile è il periodo delle colline verdi, di un verde brillante dato dall’idratazione delle piogge. Maggio e Giugno sono i mesi delle fioriture di campo, quando troverete i fiori selvatici e i papaveri che punteggiano le grandi distese erbose. Luglio e inizio Agosto sono senz’altro i periodi più aridi e non di rado si trovano prati che soffrono il caldo estivo. Da fine Agosto a fine Settembre, invece, è il periodo ideale per i campi di grano dorati, le balle di fieno disposte sui terreni mietuti e il contrasto tra il verde dei cipressi e le vallate color oro.


DOVE ANDARE

La Strada Provinciale del Brunello che conduce a Montalcino è un buon punto di ingresso verso la Val d’Orcia. Il paesaggio inizia a cambiare, e dalle zone collinari dei vigneti o più brulle e boscose, iniziano a intravedersi le nette colline verdi con i cipressi.

Da Montalcino, dirigetevi verso Pienza. Il paesaggio lungo la strada diventa immediatamente riconoscibile, e addirittura sulle mappe troverete indicata la località “Cipressi di San Quirico d’Orcia”. Se mai vi fosse sfuggita, la riconoscerete dalle macchine parcheggiate lungo la strada, e dai fotografi, amatoriali e professionisti, che affollano i campi con fotocamere e cavalletti.

Da Pienza si ha una bellissima vista sulle colline circostanti, ed è un punto panoramico davvero suggestivo.

Il cuore della Vald’Orcia Toscana si raggiunge vicino alla minuscola località di Monticchiello: qui davvero ogni scorcio è da cartolina, dai paesini appollaiati sul colmo delle colline, ai filari di alberi che si susseguono sulle creste, agli avvallamenti coperti dai prati intervallati da strade, filari e casali.

Percorrendo la Strada Provinciale 146 di Chianciano, si ammirano alcuni degli scorci più famosi, tra cui quello del Podere Belvedere, che troverete quasi in ogni cartolina della Val d’Orcia.

Sempre da questa strada si dirama quella che conduce alla famosa Cappella della Madonna di Vitaleta. Non si arriva in auto fino alla fine della strada, e dovrete procedere per un bel pezzo, sterrato e fangoso, a piedi. La Cappella si trova proprio in mezzo a dei campi coltivati. È un posto bellissimo per aspettare l’alba, ma è anche molto pittoresco da fotografare a distanza, con uno zoom adeguato (noi abbiamo utilizzato una lunghezza focale di 400mm).

A pochi passi da Pienza, si raggiunge, attraverso una strada sterrata piuttosto dissestata e poi a piedi, il luogo denominato Cipressi del Gladiatore: la sua particolarità è un piccolo assembramento di 4 cipressi, dalla forma abbastanza riconoscibile, che sono diventati famosi per essere stati immortalati nella scena dei Campi Elisi del film Il Gladiatore, quando Massimo accarezza le spighe dorate, con le colline toscane sullo sfondo. Sono state girate in questi luoghi anche le scene del suo ritorno a casa.

Il Podere Poggiomanzuoli, nel quale si incappa percorrendo la SP146, è uno degli altri protagonisti della Val d’Orcia, con il suo riconoscibile viale alberato, tuttavia inaccessibile.

IL MOMENTO MIGLIORE PER FOTOGRAFARE

L’alba è il momento più mistico in Val d’Orcia: il cielo lattiginoso e luminoso fa da sfondo netto e ben si individuano i profili delle colline, delle chiese che le sormontano e dei filari di cipressi. L’umidità del mattino crea una bruma che riflette la luce e inonda lo spazio tra le colline delineando profondità e prospettiva. I piani visivi sono netti, ognuno con la sua sfumatura di verde, sempre più tenue verso l’orizzonte. Inutile dire che i volenterosi disposti ad uscire prima dell’alba sono molto pochi, e quindi avrete la certezza di ottenere fotografie indisturbate dalla componente umana.

Il primo mattino o il tardo pomeriggio sono due momenti altrettanto favorevoli per fotografare queste colline. Infatti, ad eccezione del mezzogiorno, quando la luce è troppo aggressiva e troppo verticale per creare delle ombre fotogeniche, anche quando il sole è alto si può ottenere un risultato fotografico pittoresco. È questo il momento di fotografare i filari di cipressi che proiettano lunghissime ombre sulle colline, il verde brillante degli avvallamenti, il contrasto cromatico tra il blu intenso del cielo e il verde dei campi.

Quasi scontato dire che il tramonto è un altro momento eccezionale per immortalare le colline toscane. Le ombre sono più nette che al mattino, non c’è la bruma e i colori sono più intensi, la luce dorata investe le colline tenuamente mettendone in risalto i profili.


Questo contenuto NON È SPONSORIZZATO, ma è basato sulla mia genuina esperienza personale. Opinioni positive e negative spontanee, condivisibili o meno, che spero possano aiutare a vivere esperienze di viaggio migliori. I miei consigli sono una guida per accompagnarvi nelle vostre esplorazioni, ma il viaggio vero, lo costruite voi!

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